Villaggio Leumann a Collegno

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Autore Alessandro 13 Settembre 2022
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C’è un luogo, alle porte di Torino, che pare uscito da una fiaba, in cui le lancette dell’orologio sembrano essersi fermate da oltre cent’anni.

L’architettura di edifici e strade ci catapultano indietro di un secolo. Ci troviamo al Villaggio Leumann, in quel di Collegno.

“Fu si può dire precursore e realizzatore di una politica sociale modernissima, quando il collaborazionismo delle classi era un mito. Ebbe nella sua vita un solo culto: quello del lavoro associato alla beneficenza. E del saggio proposito di migliorare il tenore di vita dei suoi dipendenti fece lo scopo essenziale della sua laboriosa esistenza. Due erano gli ideali a cui indirizzò in particolar modo la sua opera: il benessere fisico e morale dei suoi dipendenti e l’educazione e l’istruzione dei loro figli. Per ottenere il primo era necessario pensare a migliorare le condizioni igieniche”

Dal necrologio di Napoleone Leumann

Il Villaggio Leumann nasce dall’idea di un illuminato imprenditore di origine elvetica, Napoleone Leumann, che volle realizzare un complesso residenziale intorno al suo Cotonificio, grande e prestigiosa azienda dell’epoca.

Il padre, da semplice operaio immigrato, era in breve tempo diventato il proprietario dello stabilimento tessile in cui lavorava.

All’epoca la città di Torino concedeva terreni a prezzo agevolato per cercare di riconquistare un nuovo ruolo di riferimento che compensasse la perdita del lustro e della centralità di non essere più una capitale.

Un’ampia offerta di manodopera specializzata a costi ridotti completò il processo di attrazione di capitali e imprenditori e rese Torino quanto meno la nuova capitale dell’industria.

Un ulteriore spinta i Leumann la ebbero attraverso il matrimonio di Napoleone con la figlia del presidente della Cassa di Risparmio di Voghera, grazie al quale riuscirono ad ottenere una serie di crediti agevolati.

La scelta dei Leumann cadde su un vasto lotto di terra (circa 60.000 metri quadrati) nelle campagne circostanti l’abitato di Collegno, alle porte di Torino. Nel 1875 Isaac Leumann e il figlio Napoleone decisero di installare un nuovo sito produttivo che lavorasse il cotone.

Fondamentale nella scelta del luogo fu anche la presenza di canali irrigui (le bealere medievali) e la vicinanza della ferrovia a scartamento ridotto Torino-Rivoli, che, correndo lungo l’asse dell’attuale Corso Francia, consentiva un rapido collegamento tra Torino, Collegno e Rivoli.

Il villaggio, interamente in stile Liberty, venne progettato dall’ingegner Pietro Fenoglio e costruito tra il 1875 e il 1907 come complesso residenziale per gli operai del Cotonificio Leumann.

Un'abitazione del Villaggio Leumann
Un'abitazione del Villaggio Leumann

Esempi di villaggi analoghi sorsero nel medesimo periodo anche in Lombardia, a Crespi d’Adda, e in Veneto, a Schio, ma il Villaggio Leumann è l’esempio più esteso, completo e funzionale di un nuovo modo di concepire il rapporto tra lavoro e vita sociale.

La fabbrica fu attiva a pieno regime per quasi un secolo, dal 1875 fino al 1972.

Successivamente alla grave crisi del settore tessile del 1970 e a una gestione poco avveduta degli eredi il Cotonificio Leumann fu notevolmente ridimensionato, anche se continuò la propria attività fino alla chiusura definitiva avvenuta nel 2007.

Per il villaggio Leumann si temette il peggio.

Fortunatamente gli immobili divennero proprietà del comune di Collegno che si fece garante della salvaguardia di questo splendido borgo. Nel corso degli anni sono stati fatti numerosi lavori di restauro.

Il complesso, che si estende per circa 60.000 metri quadrati e che ospitava originariamente circa un migliaio di persone di persone, si ispira alla tradizione del nord Italia del tempo, contaminata dall’edilizia elvetica, data l’origine del committente. È costituito da due comprensori residenziali ai lati dell’ex stabilimento tessile.

Il Cotonificio e l’annessa area residenziale costituivano un complesso ben definito, in cui lavoro, vita familiare, tempo libero e servizi sociali erano strettamente interconnessi

Oltre alle case per gli operai furono realizzate strutture per garantirne l’istruzione, come la scuola elementare, dove venivano insegnate le attività artigianali, che ospita oggi cinque classi, la Chiesa di Santa Elisabetta in stile Liberty ed eclettico, l’albergo, il Convitto delle Giovani Operaie, un ufficio postale, la mensa, un ambulatorio, un asilo nido, un circolo sportivo. Vicino ad alcune strutture è possibile scorgere delle targhe che ne raccontano la storia.

All’esterno del complesso, sul lato opposto della strada si trova la stazionetta, la stazione ferroviaria dell’epoca sull’antica Collegno–Rivoli.

All’entrata da Corso Francia si può ammirare parte della splendida cancellata in ferro battuto che un tempo circondava l’intero stabilimento, requisita dal governo fascista durante il periodo bellico della seconda guerra mondiale e successivamente recuperata.

Cosa vedere nel Villaggio Leumann

La chiesa Leumann di Santa Elisabetta

La chiesa di Sant’Elisabetta è forse l’unica chiesa al mondo in stile Liberty.

Pur essendo di religione calvinista, Napoleone Leumann volle dotare il villaggio di una chiesa per i suoi operai. Nel 1907 commissionò il progetto all’ingegner Pietro Fenoglio.

Il prospetto frontale è scandito da un motivo che alterna un rivestimento di mattoni a vista e fasce di litocemento. Ma ciò che marcatamente caratterizza la facciata sono i due campanili decorati a motivi geometrici, sovrastati da croci in ferro battuto. Il piccolo pronao antistante il portale di ingresso è sormontato da quattro colonne.

La Chiesa di Santa Elisabetta a Collegno
La Chiesa di Santa Elisabetta a Collegno

La scuola Leumann

Leumann era fermamente convinto che una corretta istruzione fosse uno degli elementi fondanti per avere dei buoni operai in futuro e così, motivo per cui nel 1903, fece realizzare la sua.

Ubicata nel comprensorio ovest del villaggio, l’edificio comprendeva in origine sei classi elementari al primo piano, e l’Asilo Infantile al pianterreno, dedicato a Wera, la figlia di Leumann, scomparsa in tenera età.

La scuola era frequentata dai figli degli operai e degli impiegati del cotonificio ma anche da alcuni residenti di Collegno, poiché, oltre ad essere l’unica scuola esistente nel comune, era dotata di una ricca biblioteca e forniva gratuitamente i libri di testo.

Non solo: per stimolare l’impegno degli scolari, Leumann organizzava periodicamente premiazioni che prevedevano doni e piccoli lasciti in denaro. Una particolare attenzione veniva data anche all’attività fisica con la ginnastica praticata quotidianamente nel cortile o nell’attigua palestra.

Villaggio Leumann
Villaggio Leumann

Nel marzo del 1906 visti i risultati raggiunti in ambito didattico, la scuola viene dichiarata Ente Morale per Regio Decreto e vennero attivati i corsi serali per operai.

Nel 1910 l’edificio scolastico venne innalzato di un piano per ospitare altre due aule e servizi.

L’anno successivo, una relazione del Regio Ispettorato Scolastico giudicherà la scuola del Villaggio Leumann come un modello di istruzione e di educazione sotto tutti gli aspetti rispondenti ai veri bisogni di una classe operaia.

Successivamente, la scuola ospitò unicamente le classi elementari. Dal 2005, terminati i lavori di restauro, le lezioni sono regolarmente riprese.

Non solo la scuola, ma la vita dei lavoratori del Cotonificio, era facilitata da una serie di possibilità assistenziali gratuite: la mutua, una cassa pensione e una per il matrimonio.

Il Convitto delle Giovani Operaie del Leumann

Il Convitto del Leumann, ospitava fino a 250 ragazze tra i 13 e i 20 anni che per lavoro si trovavano a stare lontane dalle famiglie. La maggior parte degli impiegati del Cotonificio infatti era composto da donne e ragazze.

Qui le ospiti avevano a disposizione un letto, la biancheria e tre pasti al giorno.

Il Convitto divenne poi sede dalla Buona Massaia, istituita da Amalia, la moglie di Napoleone. Le ragazze erano istruite alla gestione della casa, su economia domestica, igiene e contabilità.

Il Teatro Leumann

Nel 1909, venne costruito all’interno del Leumann un piccolo Teatro. Gli spettacoli che vi si tenevano dovevano essere educativi. Lo stesso Napoleone li selezionava al fine di controllare la moralità dei lavoratori.

Il negozio di alimentari Leumann

Nel complesso del Leumann, vicino alla chiesa, vi era anche uno spaccio alimentare. Qui i dipendenti avevano la possibilità di comprare viveri e beni di prima necessità al prezzo di costo. Per evitare che altre persone esterne alla fabbrica, si approfittassero delle tariffe agevolate, venne creata un’apposita moneta che veniva consegnata solo ai dipendenti e alle loro famiglie.

L’hotel Leumann

Per permettere a fornitori e uomini d’affari che giungevano a fargli visita Napoleone Leumann fece realizzare un hotel, ancora oggi di fronte al cancello di ingresso della fabbrica.

Riflessioni

Leumann si era preoccupato del benessere dei propri dipendenti e delle loro necessità basilari, dando molto di più di quanto oggi offrono la maggior parte delle imprese ai propri dipendenti. Ma la fatica e l’impegno erano stati ampiamente ripagati. Il cotonificio Leumann era tra le aziende con la più bassa produzione di scarti, aveva una produttività elevata e un basissimo tasso di abbandono.

Furono probabilmente questi i motivi per cui Il Cotonificio prosperò per quasi un secolo.

Come arrivare

Se vi trovate in provincia di Torino è possibile arrivare al Villaggio Leumann con ogni mezzo: a piedi, in bici, in auto e camper. All’interno l’accesso in auto e il parcheggio sono consentiti solo ai residenti, ma tutto intorno non mancano i luoghi per sostare.

In autobus arrivando da Torino si può prendere il 33 o il 33 sbarrato che da Via Sacchi porta in corso Francia e da li l’autobus 36 fino alla fermata Leumann, su Corso Francia, all’ingresso del complesso.

Nel primo semestre del 2019 sono stati avviati i lavori per la costruzione del prolungamento della linea M1 della Metropolitana di Torino, che prevedono una stazione proprio a servizio del villaggio.

Visite guidate del Villaggio Leumann

L’accesso al Villaggio Leumann è libero è gratuito.

È possibile prenotare una visita con una guida da parte dell’Associazione Amici della Scuola Leumann, sia per adulti che per le scolaresche. Per i singoli è prevista una visita guidata ogni prima domenica di ogni mese (escluso agosto e gennaio), con partenza alle ore 15.00 dalla Casa museo di Corso Francia 347 a Collegno. Date e orari potrebbero subire variazioni.

In questo caso è gradito un piccolo contributo per aiutare l’associazione.

Conclusioni

Tale fu l’importanza del Cotonificio svizzero che, nel 1896, il Comune di Collegno intitolò la zona Borgata Leumann, frazione del Comune di Collegno.

Oggi il villaggio è ancora abitato da alcuni operai del Cotonificio Leumann e da un altro centinaio di famiglie a cui sono state assegnate le abitazioni. Parte della rete ecomuseale della provincia di Torino, ne costituisce un importante testimonianza storico-architettonica e reperto di archeologia industriale.

Non lasciarti scappare l’occasione di passeggiare tra le piccole e bellissime casette con giardino ammirando la chiesetta, la piccola stazione, i negozi e gli altri edifici.

Per un elenco completo delle possibili soluzioni si veda la mappa completa dei parcheggi tollerati.

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Alessandro Lussi
Di origine friulana e calabrese, risiedo a Torino.
Copywriter professionista, ho smesso di lavorare come programmatore per dedicarmi full-time alla mia passione: la scrittura.