Alla scoperta del Monte Musinè. Visitare la montagna più misteriosa d'Italia, tra leggende, esoterismo e avvistamenti UFO

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Autore Alessandro 22 Giugno 2023
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Set di numerosi documentari e trasmissioni, libri e film (come la pellicola post-atomica La città dell’ultima paura di Carlo Ausino), il Monte Musinè è probabilmente il rilievo di interesse non alpinistico più conosciuto del Piemonte e forse d’Italia. La sua celebrità è da ricondursi ai numerosi avvistamenti di oggetti volanti non identificati, alle leggende e all’atmosfera mistica ed esoterica che avvolgono il luogo.

La mappa: Monte Musinè Caselette (TO)

Nella mappa qui sotto abbiamo indicato i punti di interesse storici in marrone, quelli naturali in verde e gli itinerari e i sentieri in blu.

Per visitare il monte Musinè è molto conveniente fare base ad Alpignano e raggiungerlo attraverso la ciclopedonale che attraversa la campagna a lato della Statale 24 oppure nell’ampio parcheggio riservato ai camper di Val della Torre.

Abbiamo segnalato inoltre i supermercati e iminimarket e i parcheggi dove ad oggi (Giugno 2023) è tollerata la sosta in camper o van. Infine abbiamo contrassegnato i punti in cui è possibile approvvigionarsi di acqua.

Tutte queste informazioni, così come il fatto che il parcheggio venga tollerato, potrebbero in futuro variare.

Geografia e geologia del Monte Musinè

A solo 12 km da Torino, il Monte Musinè costituisce la montagna più prossima al capoluogo. Nelle giornate limpide dalla sua vetta è possibile godere di un ottimo panorama su ogni lato. A sua volta il Musinè è visibile da altre provincie piemontesi.

Nonostante un’altezza assolutamente modesta infatti, dalle sue cime è possibile nelle giornate di cielo limpido, godere di panorami mozzafiato sulla città di Torino, la Pianura Padana, le valli e le montagne circostanti.

Il Musinè è tra i migliori esempi di affioramento in superficie del mantello terrestre: una grande scaglia di mantello continentale sollevata e portata alla luce da movimenti tettonici di rifting.

Non essendo stato trasformato del metamorfismo che ha interessato la maggior parte della catena alpina, le rocce di cui è costituito si presentano in uno stato molto vicino a quello originario.

Il monte Musinè si specchia nel lago di Avigliana
Il monte Musinè si specchia nel lago di Avigliana

Storia del Monte Musinè

Il Musinè nella Preistoria

Indagini archeologiche condotte sul Monte Musinè hanno portato alla luce presenze pre e protostoriche, come le tracce di una capanna di fine età del Bronzo Antico (1700 a.C. circa) al confine tra Val della Torre e Caselette, tra le vecchie cave di magnesite e il lago grande di Caselette.

Il Musinè nel’Età del ferro

La Tarda Età del Ferro è invece documentata da più ritrovamenti nel territorio di Almese, come i diversi reperti ceramici rinvenuti presso il Monte Truc Randolera e a Caselette, sulla cima del Moncalvo di un probabile sito rituale alle Rocchette (III-I secolo a.C.) e in un punto poco sotto la vetta.

Molto recente è infine la scoperta del già citato Cerchio di Airal, nella frazione Brione di Val della Torre.*

Il Musinè durante l’Impero romano

In età augustea, negli ultimi anni del I secolo a.C., la zona del Musinè, già abitata dai Celti, passa sotto il dominio di Roma. Ne rimangono tracce nei resti dell’antico acquedotto romano del Musinè e di due edifici coevi proprio ai piedi del monte: una villa rustica a Caselette in zona Pian e una più grande villa residenziale ad Almese presso Grange di Rivera.

Il Musinè nel Medioevo

Almeno dall’età medievale il Musinè rappresentò per le comunità insediate ai suoi piedi un territorio di usi comuni, come riserva di legname, terreno per i pascoli, luogo di raccolta di erbe e frutti selvatici. Era la montagna del villaggio. Deve infatti il suo nome al latino tardomedievale mons Vicinea, da vicus (villaggio). 

Età moderna e contemporanea

Per secoli il taglio periodico di lotti di bosco ceduo sul Musinè ha costituito un’importante fonte di entrata per il comune di Caselette.

Oltre che per i pascoli, per le piante e per la legna la montagna era importante in quanto vi si raccoglievano le acque delle fontane, incanalate per alimentare il paese, e per l’estrazione della magnesite, usata già dai romani per i pavimenti della villa rustica, ma diventata una vera e propria attività mineraria dopo la metà dell’Ottocento, l’unica attività industriale di Caselette fino al dopoguerra.

Punti di interesse

Il Parco del Musinè

La montagna è parte, assieme ai laghetti di Caselette, del Sito di Interesse Comunitario (SIC) della rete europea Natura 2000 (rete ecologica continentale) sotto la denominazione Monte Musinè e Laghi di Caselette.

Il Parco del Musinè, che offre una vasta gamma di attività all’aperto, come escursioni, passeggiate panoramiche e percorsi ciclabili.

Mountain Bike Caselette-Almese
Mountain Bike Caselette-Almese

Con i suoi prati verdeggianti, boschi secolari e panorami mozzafiato, il Parco del Musinè è infatti un’oasi di tranquillità che permette ai visitatori di rilassarsi e rigenerarsi a contatto con la natura. Qui è possibile praticare trekking, mountain bike e arrampicata, godendo di un’esperienza immersiva nella natura.

Monte Musinè
Monte Musinè

Il sentiero più frequentato parte dal campo sportivo di Caselette e segue tutto il crinale sud-est. Superando una per una le varie stazioni della Via crucis del Musinè si raggiunge il santuario di Sant’Abaco, si imbocca quindi il sentiero alle spalle di questo e percorrendo la cresta sud-est in circa un’ora di cammino si raggiunge la vetta.

Panorama con lago Caselette
Panorama con lago Caselette

Numerosi altri sentieri ben segnalati che partono da Almese, Rivera, Milanere e Val della Torre, permettono di esplorare la montagna scoprendo panorami mozzafiato e diversi luoghi di interesse storico e naturale, tra cui i resti di un acquedotto romano, due ville romane, pinete secolari, uno stagno morenico e antiche cave di magnesite perfettamente conservate.

Panorama dal monte Musinè
Panorama dal monte Musinè

Attività sportive invernali

A causa dell’assenza di neve, al Musinè non si praticano lo sci e altri sport invernali.

All’inizio degli anni settanta del Novecento però, sul versante orientale della montagna, nei pressi dell’attuale area naturalistica Primavalle fu realizzato il Villaggio Primavalle che ospitava il Centro Sportivo Musinè (di cui restano alcune fondamenta nei pressi del laghetto didattico). Quì, su piste in materiale sintetico, si potevano praticare in ogni stagione lo sci da discesa e lo sci di fondo.

L’area dell’ex-villaggio si è rinaturalizzata in modo spontaneo e vi si sono insediate specie altrove minacciate.

La croce del Monte Musinè e la tavola di orientamento

Visione aerea del monte Musinè
Visione aerea del monte Musinè

Sulla cima, costituita da un grande piazzale erboso con rocce affioranti, fu eretta nel 1901 una croce bianca in cemento armato di 15 metri che permette di distinguere facilmente il Musinè tra tutte le altre montagne circostanti.

Sulla vetta è presente inoltre una tavola di orientamento in acciaio inossidabile con l’indicazione delle principali montagne da li visibili.

Le ville romane e i resti dell’acquedotto romano

Il Musinè è ricco di storia antica, con siti celtici e romani che testimoniano il passaggio e l’influenza delle due civiltà in questo luogo.

Nella nostra esplorazione abbiamo percorso gli antichi sentieri e abbiamo visitato tutti gli importanti siti di interesse: i resti dell’acquedotto Romano e delle Ville Romane di Caselette e Almese.

L’Acquedotto Romano del Musinè è una testimonianza straordinaria dell’abilità ingegneristica degli antichi romani. Questo sistema di approvvigionamento idrico fu costruito per portare acqua potabile alle città e agli insediamenti romani della regione.

L’acquedotto, con i suoi maestosi archi ormai scomparsi e la sua struttura solida che ha resistito per millenni, si estende per diversi chilometri attraverso il territorio del Musinè, rappresenta un’imponente opera di ingegneria idraulica.

La Villa Romana di Caselette, come quella di Almese, nei cui basamenti sono ancora distinguibili le sale e gli spazi che ne avevano costituito le stanze, sono uteriori testimoni della presenza romana.

Purtroppo gli orari di visita ai due edifici civili sono limitati a pochi giorni l’anno, ci auguriamo che il comune si incammini verso una soluzione che renda più fruibile tale patrimonio storico.

Il santuario di S. Abaco (XVI sec)

Il santuario di Casalette ha origine incerta: i primi documenti a nominarlo risalgono al 1551 e tra il 1765 e il 1770 venne realizzato un campanile.

Il percorso che lo raggiunge è opera di volontariato domenicale di giovani del paese, spronati dal conte Cays.

Dal 1854, lungo la salita, vengono realizzati i piloni della Via Crucis. Don Bosco, che visita Caselette in quegli anni, definisce questa Via Crucis monumento parlante della pietà e della religione dei caselettesi.

La festività religiosa di Sant’Abaco ricorre il 19 gennaio. Il sabato precedente si tiene presso il santuario un pomeriggio di festa che si conclude con una fiaccolata che scende dal santuario al paese.

Le cave di magnesite del Musinè

Le Cave di Magnesite del Musinè rappresentano una testimonianza dell’attività estrattiva che ha caratterizzato la regione nel corso dei secoli.

Cave di magnesite di Caselette
Cave di magnesite di Caselette

Da queste cave già proveniva il materiale utilizzato per i pavimenti della villa rustica romana dei Pian, ma è dal 1875, ad opera di Luigi Sery e Giovanni Mallion, due imprenditori pinerolesi, che l’estrazione del minerale nell’area assume i contorni industriali.

La magnesite era allora utilizzata nella fabbricazione di porcellane e come materiale refrattario nei rivestimenti dei forni.

Magnesite
Magnesite

L’attività estrattiva proseguì fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando la cava fu abbandonata.

Cave di magnesite di Caselette
Cave di magnesite di Caselette

Il paesaggio delle cave di Magnesite di Caselette si presentano al visitatore con un aspetto lunare. Dal bosco verde si passa ad un area connotata da vegetazione rada e spoglia se non per qualche pino che cresce con prepotenza tra le sabbie giallo-biancastre.

Fino ad anni recenti erano presenti in loco i resti di carretti utilizzati per trasportare più a valle il materiale estratto.

Musinè tra miti, leggende, misteri e magia

Il monte Musinè visto da Alpignano
Il monte Musinè visto da Alpignano

Il Monte Musinè è particolarmente amato e meta di amanti del mistero, appassionati di occultismo e ufologi in quanto centro di miti, leggende, testimonianze e fatti documentati inspiegabili e da sempre ritenuto un sito esoterico.

C’è chi sostiene che la montagna sia un punto catalizzatore radiante spirituale delle misteriose rotte o linee ortogoniche, e chi, con più vigore assicura che sia un luogo di riunione e raccolta di erbe magiche per le masche (il termine piemontese per streghe).

Questa ultimo fatto, sembrerebbe, almeno in epoche passate, confermato da testimonianze storiche. Certo è comunque che la sua storia (vera o immaginata) ha portato oggi nel luogo praticanti della wicca e di altre religioni neo pagane intrinse di magia, che qui si incontrino per celebrare particolari ricorrenze.

Gli ufo del Musinè

UFO sul Musinè, tra misteri e avvistamenti
UFO sul Musinè, tra misteri e avvistamenti

Il Musinè è particolarmente conosciuto a livello internazionale per essere un luogo di avvistamenti UFO.

Nel corso degli anni, il Musinè ha registrato infatti un’altissimo numero di testimonianze di avvistamento di presunti UFO. Testimoni oculari hanno riportato avvistamenti di oggetti volanti non identificati che si muovono in modo anomalo nel cielo sopra le montagne, luci brillanti, e oggetti di forme insolite che compiono movimenti rapidi e silenziosi.

Le spiegazioni sugli UFO nel Musinè sono varie e dibattute.

Alcuni suggeriscono che potrebbero essere dispositivi di tecnologia avanzata sviluppati segretamente da governi o agenzie militari.

Secondo altri invece nel Musinè si celerebbe una vera e propria base aliena. Lo confermerebbero i continui avvistamenti UFO, la presenza di fuochi fatui notturni e rigagnoli in cui l’acqua scorrerebbe al contrario rispetto alla forza di gravità.

Alcune teorie più scettiche attribuiscono gli avvistamenti a fenomeni naturali, come meteore o illusioni ottiche.

Il mistero degli UFO sul Musinè ha in ogni caso suscitato grande interesse tra appassionati di UFO, ricercatori e comunità locali, divenendo oggetto di indagini, libri e documentari sul fenomeno e impattando significativamente sull’immaginario collettivo, attirando visitatori da tutto il mondo.

Il rapimento alieno sul Musinè

Il rapimento alieno sul Musinè
Il rapimento alieno sul Musinè

Tra le testimonianze di incontri alieni sul Monte Musinè, la più inquietante rigurda un presunto rapimento alieno sul Monte Musinè avvenuto l’8 dicembre 1978.

Due escursionisti notarono un punto da cui proveniva una luce intensa: uno dei due, dopo esservisi avvicinato, scomparve.

Il compagno, con l’aiuto di altri escursionisti presenti nel luogo della scomparsa, iniziò le ricerche dell’amico, che venne infine ritrovato in stato di shock con una evidente bruciatura su una gamba.

Dopo essersi ripreso dallo stato di trance questo riferì di essersi avvicinato ad un veicolo di forma allungata dal quale erano scesi alcuni esseri che lo avrebbero toccato e sollevato. Entrambi i testimoni soffrirono di congiuntivite per un certo periodo.

La misteriosa iscrizone del Musinè

Curiosa appare l’iscrizione presente sul pilastrino sull vetta, che riporta

Qui è l’Una Antenna dei Sette Punti Elettrodinamici, che dal proprio nucleo incandescente vivo la Terra tutta respira emette vita. Qui operano le Astrali Entità che furono: Hatshepsut, Echnaton, Gesù il Cristo, Abramo, Confucio, Maometto, Buddha, Gandhi, Martin Luther King, Francesco d’Assisi, e anche Tu, se vuoi, alla fratellanza costruttiva tra tutti i Popoli. Pensaci intensamente, 3 minuti: Pensiero è Costruzione

L’Esilio di Erode

Vi sono leggende che narrano che fu sede di esilio temporaneo del re della Giudea Erode il Grande in espiazione della Strage degli innocenti raccontata nel Vangelo secondo Matteo, prima di ritornare a Gerico, dove morì.

In hoc signo vinces

Secondo altre fu proprio qui che apparve a Costantino I la croce fiammeggiante con la scritta In hoc signo vinces (in questo segno vincerai), nel 312 alla vigilia della cosiddetta Battaglia di Torino tra l’esercito di Costantino e quello di Massenzio, nell’ambito della guerra civile seguita alla morte di Costanzo Cloro.

Il Tesoro Nascosto

Una delle leggende più conosciute del Musinè parla di un tesoro nascosto in una cavità della montagna. Si dice che vi sia stata celata una grande fortuna ma nessuno sia mai riuscito a trovarla. Secondo la leggenda, il tesoro sarebbe protetto da incantesimi e spiriti guardiani che consentiranno solo a chi ha un cuore puro di scoprirne l’ubicazione.

Gli Spiriti della Montagna

Gli spiriti del Monte Musinè Caselette
Gli spiriti del Monte Musinè Caselette

Secondo un’altra leggenda il Musinè sarebbe abitato da spiriti misteriosi che proteggono la montagna e i suoi segreti.

Questi spiriti, conosciuti come gli Anziani del Musinè e considerati i custodi della natura e degli equilibri spirituali della montagna, apparirebbero solo a coloro che dimostrano rispetto e devozione per la montagna, offrendo la loro protezione.

Molti escursionisti e visitatori hanno riferito di avvistamenti e incontri con tali entità, alimentando ulteriormente l’atmosfera di magia e mistero che avvolge la montagna.

Il vento misterioso

Un’altra leggenda che circonda il Musinè riguarda un vento misterioso che soffia tra le sue vette. Si dice che questo vento sia portatore di buoni auspici e che abbia il potere di guarire malattie e allontanare gli spiriti maligni.

Molte persone si recano al Musinè nella speranza di sentire il vento misterioso e di beneficiare delle sue presunte proprietà curative. Questa leggenda ha contribuito a creare una reputazione di luogo sacro e di grande potere energetico intorno alla montagna.

L’amore proibito

Leggenda degli amanti del Monte Musinè Caselette
Leggenda degli amanti del Monte Musinè Caselette

Una triste e romantica leggenda sul Musinè racconta di un amore proibito tra una giovane contadina e un nobile.

Si dice che i due si incontrassero segretamente nelle Valli adiacenti al Musinè, trovando rifugio tra le sue foreste e le sue rocce, ma che le loro famiglie disapprovavano la loro relazione e cercarono di separarli.

Secondo la leggenda i due amanti sarebbero scomparsi misteriosamente e le loro anime si sarebbero fuse con la montagna, creando un’aura di romanticismo e tristezza intorno al Musinè.

Il passaggio segreto

Uno dei miti più affascinanti sul Musinè riguarda l’esistenza di un passaggio segreto che collegherebbe la montagna a terre lontane.

Secondo la leggenda, questo passaggio nascosto sarebbe stato utilizzato dai re e dai nobili del passato per fuggire in caso di pericolo. Tuttavia, l’entrata del passaggio rimane un mistero, e solo pochi fortunati avrebbero avuto il privilegio di scoprirlo e di attraversarlo.

La grotta del lupo mannaro

Leggenda del lupo mannaro del Monte Musinè Caselette
Leggenda del lupo mannaro del Monte Musinè Caselette

L’ultima, ma forse la più conosciuta tra le leggende del Musinè e tanto raccontata ai campi estivi locali, vocifera di un lupo mannaro che si nasconderebbe in una grotta sulla montagna (forse nei cunicoli di una delle *antiche miniere di Val della Torre) per scendere nei paesi circostanti a rapire vittime che porterebbe nella sua tana nelle notti di luna piena.

Consigli pratici e raccomandazioni

Prima di intraprendere un percorso ciclabile o di trekking sul Musinè, è importante prendere alcune precauzioni e seguire alcuni consigli pratici.

Assicuratevi di essere adeguatamente equipaggiati con scarpe da trekking o da ciclismo, abbigliamento adatto alle condizioni meteorologiche, acqua e cibo sufficienti.

Portate con voi una mappa dei sentieri e utilizzate un navigatore satellitare per orientarvi lungo i percorsi.

Essendo particolarmente esposto al sole e caratterizzato da una vegetazione rada il periodo più indicato per effettuare la salita è da Ottobre a Maggio.

È importante visitare questo monte nel rispetto della natura e delle regole di comportamento, contribuendo alla sua protezione per le generazioni future. Portate con voi i rifiuti evitando di danneggiare la flora e la fauna locali.

Attenzione alla processionaria dei pini, che può arrecare danni alla salute dell’uomo e a quella di animali.

La nostra Ari sul Musinè
La nostra Ari sul Musinè

Conclusioni

Il Musinè è una meraviglia naturale che unisce storia, bellezza e mistero. La sua storia millenaria, la sua bellezza e le leggende che lo circondano creano un’atmosfera unica che affascina e afferra l’immaginazione.

Se avete l’opportunità di visitare questa affascinante vetta e di percorrere i tanti sentieri che vi si arrampicano, non perdete l’occasione di immergervi nella sua storia e nei suoi miti. Siamo certi che questo viaggio sarà per voi, come lo è stato per noi, un’esperienza indimenticabile che vi lascerà un ricordo duraturo.

Credits: “Il Musinè si specchia nel lago di Avigliana” - foto di Elio Pallard

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Alessandro Lussi
Informatico, elettrotecnico, meccanico e giurista, viaggio on the road dalla nascita.
Appassionato di vita off-grid e autoproduzione, scrivo per per passione.