Vi trovate nella splendida Valle di Susa o siete solo desiderosi di raggiungere questo luogo incantevole e autentico? Volete sapere cosa fare in 2 settimane in Val Susa d’estate? Siete nel posto giusto! In questo itinerario della Valle di Susa in 14 giorni vi portiamo...
Volete trascorrere un weekend nella natura a due passi da Torino? In questo articolo, vi guidiamo alla scoperta di Val della Torre, un incantevole borgo proprio alle porte del capoluogo piemontese.
I sentieri ben segnalati che conducono attraverso verdi boschi e prati estesi daranno agli amanti della natura l’opportunità di esplorare la bellezza intatta di una valle autentica e di scoprirne gli angoli più suggestivi che risveglieranno i loro sensi.

Attraverso i percorsi escursionistici montani, che toccheranno tante perle del patrimonio storico locale, come il cerchio di Buttiberghe, sito preistorico unico in Italia, vi porteremo ad assaporare la vera essenza di questo luogo magico e sereno.

La mappa: Val della Torre (TO)
Nella mappa qui sotto abbiamo indicato cosa vedere a Val della Torre: i punti di interesse storici in marrone, quelli naturali in verde e gli itinerari naturalistici in azzurro. Abbiamo altresì evidenziato il corso del torrente Casternone, con le sue numerose spiagge e le principali piscine naturali. Infine abbiamo contrassegnato i punti in cui è possibile approvvigionarsi di acqua.
Questi luoghi, ad oggi raggiungibili con relativa semplicità presentano comunque difficoltà e potenziali insidie dovute alle vie di accesso tra vegetazione e massi, e, in quanto luoghi naturali, potebbero variare repentinamente stato e conformazione a casusa dei fenomeni atmosferici o di modifica naturale o artificiale del territorio.
Per questo motivo tutti i punti di interesse da noi segnalati, così come i percorsi, devono essere considerati unicamente a titolo informativo, e, in ogni caso chi deciderà di raggiungerli ha l’onere di effettuare tutte le corrette valutazioni e prendere le precauzioni indispensabili per non incorrere in situazioni di pericolo.
Attenzione! Di recente sul territorio di Val della Torre sono stati installati cartelli che vietano la sosta ai camper all’interno dell’abitato. Benché diversi mezzi ricreazionali dei residenti, stabilmente parcheggiati sul territorio comunale sembrerebbero tollerati, sconsigliamo di addentrarsi nel paese con tali mezzi, anche per le difficoltà di manovra correlate alle forti pendenze e alla carreggiata limitata delle vie cittadine.
Consigliamo quindi ad amici camperisti e vanlifer di non avventurarsi nell’abitato con i propri mezzi e di evitare la sosta libera lungo le praterie della valle, prediligendo la splendida area di sosta di generosissime dimensioni appena realizzata, sita in uno splendido contesto naturale, tra i due pricipali corsi d’acqua della valle, adiacente al parco e vicinissima ai principali negozi.


Se visiterete Val della Torre vi consigliamo di fare un salto anche alle vicine Alpignano e Caselette.
Un po’ di storia
Età antica
Antica colonia penale romana, Val della Torre fu testimone di insediamenti umani già in epoca precedente. Oltre ai resti delle grande villa romana residenziale di Almese e di quella rustica più modesta di Caselette nel territorio comunale sono infatti stati rinvenuti i resti perfettamente conservati del cerchio di Airal, risalente alla preistoria, e presso Caselette, tra il lago e le cave di magnesite, di un villaggio risalente all’Età del Bronzo.
Medioevo
Durante l’Alto Medioevo nei pressi di Brione fu attivo un monastero benedettino intitolato a San Martiniano. Nello stesso luogo, nel XIII secolo, venne fondato il monastero femminile cistercense di Santa Maria della Spina, rivolto all’aristocrazia torinese dell’epoca. Se ne conserva la chiesa monastica, mentre il monastero fu soppresso all’inizio del Seicento.

Guerra di successione
Nel Settecento, durante la Guerra di Successione Spagnola, la valle fu teatro di scontri che causarono tra l’altro la distruzione, da parte dei francesi, dell’antico castello - già documentato attorno all’anno 1000 - che controllava l’accesso ai colli Della Bassa, Lunella e Portia, i cui pochi resti sono ancora oggi visibili nei pressi della frazione Castello.

Seconda guerra mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Valle fu teatro di violenti scontri tra sostenitori del regime fascista e partigiani.

Punti di interesse storici e culturali
La Torre
Al centro del paesino di Val della Torre si erge la sua iconica torre, ricostruita all’inizio del ‘900 dai signori di Montelera.

Chiese

Val della Torre vanta diverse pregevoli chiesette, che rappresentano dei veri e propri gioielli storici e culturali locali. La più importante, oltre a quella di Santa Maria della Spina, è probabilmente l’antica Chiesa di San Donato Vescovo e Martire che conserva all’interno una statua lignea di San Donato del 1763 realizzata da Stefano Maria Clemente.

Il Cerchio di Airal
Una delle attrazioni più affascinanti e misteriose di Val della Torre è il cerchio di Airal (o Buttiberghe), un invaso circolare di pietre con fossato esterno di circa 60 m di diametro, in frazione Brione, a poca distanza dalla confluenza dei torrenti Casternone e Codano.

Di certa epoca preistorica, realizzato tra Neolitico ed età del Bronzo, si ipotizza servisse da area cultuale, a somiglianza di manufatti simili presenti dall’Irlanda all’est Europa, detti henge, e che sia stato riutilizzato in epoche più recenti, alcuni credono come luogo di culto pagano, secondo altri per scopi astronomici o cerimoniali.

L’elemento che maggiormente ha fatto propendere per la datazione preistorica del Cerchio è l’apertura unica che interrompe il fossato e il terrapieno, consentendone l’accesso, collocata in direzione sud est e allineata con la posizione del sole all’alba del solstizio d’inverno, in modo simile a quanto constatato in altre strutture simili, come il neolitico Cerchio di Goseck in Germania.

Il sito è stato individuato nel 2014 dai volontari del GANV (Gruppo Archeologico Naturalistico Valtorrese), ma, a partire dal 2016, anche i volontari del GAT (Gruppo Archeologico Torinese) si sono interessati dell’area.
Attrazioni naturali
Val della Torre è il punto di partenza per innumerevoli escursioni sui monti Musinè, Curt, Arpone, Lera, Portia e Lunella.

Monte Musinè (1.150m)
Il Musinè deriva il suo nome dal latino tardomedievale mons Vicinea (da vicus, cioé villaggio): era infatti la montagna del villaggio per la comunità che vi esercitava diritti di uso su terre comuni.
È il monte più conosciuto della Valle sia per le numerose leggende, per gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati, per essere stato il set di film e libri, sia perché, distando solo 12 km da Torino, costituisce la montagna più prossima al capoluogo.
Il Musinè è stato infatti oggetto di documentari, trasmissioni e location di pellicole, come il film post-atomico La città dell’ultima paura di Carlo Ausino (1975).
Nelle giornate limpide dalla sua vetta è possibile godere di un ottimo panorama su ogni lato. A sua volta il Musinè è visibile da altre provincie piemontesi.
Punti di interesse
Sulla cima, costituita da un grande piazzale erboso con rocce affioranti, fu eretta nel 1901 una croce bianca in cemento armato di 15 metri che permette di distinguere facilmente il Musinè tra tutte le altre montagne circostanti.
È inoltre presente una tavola di orientamento in acciaio inossidabile, con l’indicazione delle principali montagne visibili dalla vetta.
Geologia
Il Musinè è tra i migliori esempi di affioramento in superficie del mantello terrestre: è infatti una grande scaglia di mantello continentale sollevata e portata alla luce da movimenti tettonici di rifting.
Non essendo stato trasformato del metamorfismo che ha interessato la maggior parte della catena alpina, le rocce di cui è costituito si presentano in uno stato molto vicino a quello originario.
Storia: preistoria
Indagini archeologiche hanno portato alla luce presenze pre e protostoriche. Meritano certamente una menzione le tracce di una capanna di fine età del Bronzo Antico (1700 a.C. circa) al confine tra Val della Torre e Caselette, tra le vecchie cave di magnesite e il lago grande di Caselette.
La Tarda Età del Ferro è invece documentata da più ritrovamenti nel territorio di Almese, come i diversi reperti ceramici rinvenuti presso il monte Truc Randolera e a Caselette, sulla cima del Moncalvo di un probabile sito rituale alle Rocchette (III-I secolo a.C.) e in un punto poco sotto la vetta.
Molto recente è infine la scoperta del già citato Cerchio di Airal, nella frazione Brione di Val della Torre.
Storia: Impero romano
In epoca romana – e più precisamente in età augustea, negli ultimi anni del I secolo a.C. - la zona, già abitata dai celti, passa sotto il dominio di Roma. Ne rimangono tracce ancora oggi ben visibili nei resti dell’antico acquedotto romano del Musinè e di due edifici coevi proprio ai piedi del monte: una villa rustica a Caselette in zona Pian e una grande villa residenziale ad Almese presso le Grange di Rivera.
Storia: Medioevo
Almeno dall’età medievale – se non già per celti e romani - il Musinè rappresentò per le comunità insediate ai suoi piedi un territorio di usi comuni: riserva di legname, terreno per i pascoli, luogo di raccolta di erbe e frutti selvatici.
Storia: Età moderna e contemporanea
Per secoli il taglio periodico di lotti di bosco ceduo sul Musinè è stato un’importante fonte di entrata per il comune di Caselette.
Oltre che per i pascoli, per le piante e per la legna la montagna era importante in quanto vi si raccoglievano le acque delle fontane, incanalate per alimentare il paese, e per l’estrazione della magnesite, usata già dai romani per i pavimenti della villa rustica, ma diventata una vera e propria attività mineraria dopo la metà dell’Ottocento, l’unica attività industriale di Caselette fino al dopoguerra.
Parco naturale protetto e percorsi escursionistici
La montagna è parte, assieme ai laghetti di Caselette, del Sito di Interesse Comunitario (SIC) della rete europea Natura 2000 (sotto la denominazione di “Monte Musinè e Laghi di Caselette”), una rete ecologica continentale.
Innumerevoli itinerari escursionistici, alcuni solo pedonali, altri anche ciclabili, lo costeggiano e vi si arrampicano.
Il sentiero più frequentato partendo dal campo sportivo di Caselette segue tutto il crinale sud-est: superando una per una le varie stazioni della Via crucis del Musinè si raggiunge il santuario di Sant’Abaco; si imbocca poi il sentiero che parte alle spalle di questo e, percorrendo la cresta sud-est in circa un’ora di cammino si raggiunge la vetta.
Numerosi altri sentieri partono da Almese, Rivera, Milanere e Val della Torre.
Essendo particolarmente esposto al sole e caratterizzato da una vegetazione rada, in particolar modo in altitudine, il periodo più indicato per effettuare la salita è ottobre - maggio.
Attenzione: se stai per intraprendere uno dei percorsi escursionistici del monte Musinè fai attenzione alla processionaria dei pini, che può arrecare danni alla salute dell’uomo e a quella di animali.
Monte Curt (1.323 m)

Il monte Curt (in piemontese corto) o monte Curto ricade nei territori di Almese, Rubiana e Val della Torre. Fu luogo di estrazione di minerali ferrosi.

La via normale di salita è il sentiero Bruno Giorda che parte dalla Pera Pluc, nel comune di Almese e percorre il costolone sud-orientale dalla montagna. È però raggiungibile anche da Val della Torre a partire dal Colle della Portia, dalla Borgata Savarino e, attraverso percorsi non ufficiali e poco battuti dalle borgate Grangia e Giachero.
Monte Arpone (1.602 m)

Il monte Arpone (mont Arpon in piemontese), compreso nel Parco Naturale di interesse provinciale del Col del Lys, interessa i comuni di Rubiana, Viù e Val della Torre. Non va confuso con il Monte Arpon (1236 m) sito nel comune di Rubiana presso la borgata Favella, sul lato opposto del torrente Messa.
Il Monte Arpone si unisce al monte Curt a quota 1.157 m in corrispondenza del colle su cui sorge il santuario della Madonna della Bassa. Seguendo la cresta ovest ad un km in linea d’aria si incontra il colle del Lis, mentre la cresta nord-est si dirige verso il monte Colombano.
I sentieri principali ne percorrono le tre creste, con partenza dal Santuario della Madonna della Bassa, dal più vicino Colle del Lis (sentiero contrassegnato da tacche blu) e dal colle della Portia.
Sul suo versante settentrionale in inverno è possibile praticare lo sci di fondo.
Monte Lera (1.368 m)

Il Monte Lera è una cresta rocciosa priva di una vetta univoca, tra i comuni di Val della Torre, Varisella e Givoletto. Anche questo, come il Monte Arpone, non va confuso con la vetta omonima situata alla testata della Valle di Viù. È raggiungibile da Givoletto, Val della Torre e dal colle Lunella.

Poco sotto la cima, sorge la cappella dedicata alla Madonna della Neve, che assieme al territorio circostante è inclusa nella Riserva naturale della Madonna della Neve, l’unica area protetta di questo tipo del Piemonte, istituita nel 1984 per tutelare una stazione di Euphorbia gibelliana Peola, un raro endemismo vegetale.
La percorribilità è resa difficoltosa da massi e frequenti cespugli spinosi.
Tra le vette circostanti è forse una delle più ricche di funa: è infatti sito di proliferazione di varie specie di uccelli e mammiferi tra cui marmotte, volpi, faine, donnole, puzzole, tassi, cinghiali, cervi, cerbiatti, stambecchi, e lupi.
Il 5 agosto si svolge la tradizionale processione legata al culto della Madonna della Neve, nel corso della quale i fedeli salgono per sentiero alla cappella dal sottostante paese di Givoletto.
Il rifugio Portia

Buona base per gli escursionisti e utilissimo in caso di condizioni climatiche avverse (noi ne abbiamo usufruito nel corso di un forte temporale che ci ha sorpresi sul Monte Arpone) presso il colle della Portia, tra i comuni di Viù e Val della Torre, vi è il Rifugio Portia, che mette in comunicazione la val di Viù con la val Casternone.

Vi si giunge dal Colle del Lys (1311 m) attraverso una strada interpoderale e, successivamente, tramite un sentiero (difficoltà T), in un’ora di tempo o tramite un altro sentiero che parte dalla località Mulino di Punta di Val della Torre e che richiede 2 ore di cammino (difficoltà E).
Costruito nel 1993 riadattando un’antica costruzione di sosta del 1870, risulta fino alla nostra ultima escursione sempre aperto.
Il torrente Casternone e le piscine naturali
Proprio tra questi monti si genera il principale corso d’acqua della valle, il Casternone, che la attraversa per tutta la sua estensione.

Il territorio di Val della Torre è diviso quasi simmetricamente dal torrente che, sgorgando dalle pendici dall’Alpe Lunella, nei pressi dell’antica miniera di rame, scende fino a San Gillio, offrendo moltissimi spot per rinfrescarsi all’ombra della natura circostante (specie nella parte alta della Valle) e una varietà spiaggette (in bassa Valle).

Amato dagli abitanti del luogo ma apprezzatissimo anche dai forestieri per la qualità delle sue acque e per le varie piscine naturali che ne costellano il percorso (“Le Pozze”) è particolarmente frequentato nel periodo primaverile e estivo.

Il nome Casternone deriva ha origini antiche: deriva dal latino Castrum Nonum, nono accampamento. La valle infatti, inizialmente popolata dai celti, in seguito al predominio romano divenne una colonia penale.
Già nel 1913 il Casternone viene, dal teologo Prato, così descritto:
magro e secco abitualmente, ma che al menomo temporale o nelle lunghe piogge, ingrossato dai mille rigagnoli circostanti, si fa tronfio, mugge e straripa, devastando orribilmente le campagne, e trascinando seco rumorosamente molti e grossi macigni, che poi lascia, appena al piano, ad ingombrare il proprio letto
Oggi grazie alle opere di rafforzamento degli argini dell’ultimo secolo non presenta più gli straripamenti orribili e devastatori descritti. Nelle vicinanze del torrente è però ancora possibile udire, durante le piene, il rumore dei grossi macigni trascinati a valle.
Leggende di Val della Torre

Come molte località ricche di storia, Val della Torre è un luogo intriso di folclore.
La principessa della torre
Tra le leggende più conosciute una racconta della principessa, imprigionata nella torre dell’antico castello dal suo malvagio suocero. Si dice che ogni notte, benché della torre e del castello non siano rimasti che pochi ruderi, chi si reca sul luogo possa ancora udire il suo pianto.
Altre leggende, parallele a quelle della confinante Caselette, vociferano di tesori nascosti e creature mistiche (soprattutto lupi mannari) che vagherebbero nei boschi circostanti.
La miniera d’oro
A metà tra leggenda e realtà sono i racconti sulla presenza di una miniera d’oro sulle montagne della Valle.
Invero sui rilievi sono presenti diverse miniere abbandonate con scavi e tunnel anche molto profondi e pericolosi: alcune riconoscibili, altre completamente riprese dalla natura. Tra queste figurano alcune cave di magnesite e una miniera di rame, dove in effetti venne in passato ritrovato anche dell’oro.
Le quantità esigue del minerale non furono però mai considerate economicamente vantaggiose da portare a uno struttamento della miniera per la ricerca di tale metallo prezioso.
Più interessante è invece sapere che, come gli altri torrenti alpini italiani, il Casternone e gli affluenti che vi si congiungono in Valle, rappresentano corsi d’acqua con una percentuale relativamente alta di tale minerale prezioso.
Sarà per questo che non è raro, lungo il corso del rio, da cima a valle, vedere tra i nuovi pionieri di questa attività recentemente riscoperta dopo oltre duecento anni di abbandono, giovani, anziani e bambini intenti al setaccio delle acque e del fondo ghiaioso.
Parapendio

Oltre che meta per escursionisti, appassionati di storia e visitatori in cerca di refrigerio Val della Torre è anche il sito di volo per parapendio più vicino a Torino.
Volando su Val della Torre è possibile ammirare la piana di Torino circondata da Superga e dal Colle della Maddalena.
Una strada sterrata (percorribile solo con mezzi attrezzati) consente di arrivare a circa 50 metri di dislivello sotto il decollo.
Maratona alpina Valdellatorre Sky Marathon: una sfida mozzafiato tra le vette della Valle
La Valdellatorre Sky Marathon è una delle competizioni di corsa in montagna più emozionanti d’Italia, che attira ogni anno atleti e appassionati.
La Valdellatorre Sky Marathon viene organizzata solitamente nel mese di aprile, ma le date possono variare di anno in anno. L’ultima si è svolta ad aprile 2023: sul sito del comune di Val della Torre, a questo indirizzo è possibile trovare i dettagli sulla maratona
La corsa , che percorre una dopo l’altra tutte le creste delle montagne che circondano la valle costituisce una sfida unica tra le vette alpine.
I partecipanti affrontano un percorso impegnativo di 40 chilometri, con un dislivello positivo di oltre 2.000 metri.
La corsa attraversa sentieri escursionistici mozzafiato, passa per rifugi di montagna e santuari e regalando panorami spettacolari sulle valli e le cime circostanti.
Gli atleti devono affrontare terreni accidentati, salite impegnative e condizioni meteorologiche mutevoli.
Per questo la Valdellatorre Sky Marathon una vera prova di resistenza e determinazione.
Come arrivare

Per gli amanti della natura, gli appassionati di escursionismo e per chi vuole semplicemente prendersi una pausa dalla sempre più affollata e frenetica città, senza affrontare svariati chilometri di auto, Val della Torre rappresenta una meta imperdibile, raggiungibile da Torino in pochi minuti e con estrema facilità.
3 Luglio 2023: Potenziamento dei mezzi di trasporto
A partire dal 3 luglio, Val della Torre ha avuto un miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale grazie alla riorganizzazione delle linee di autobus. L’obiettivo principale di queste modifiche è stato quello di offrire collegamenti più efficienti e veloci per i residenti di Val della Torre, consentendo un accesso agevole ai servizi sanitari e ai centri commerciali.
Questa iniziativa fa parte di un piano più ampio che coinvolge i comuni della zona Nord-Ovest della cintura di Torino e il polo sanitario di Venaria.
Saranno introdotti nuovi orari e percorsi che permetteranno ai residenti di usufruire di servizi di trasporto pubblico migliorati e di collegamenti più rapidi con le zone limitrofe, inclusa Alpignano e la metropolitana Collegno Fermi.
Una delle linee di autobus coinvolte è la linea 148 che serve Val della Torre e l’area di Brione/Pragranero/Grange Palmero, collegandoli con la rete ad Alpignano in coincidenza con i treni (proseguimento per il capolinea della metropolitana a Collegno Fermi su linea 132, per Rivoli su linea 432).
Maggiori informazioni a questo link